Chi non ha mai avuto almeno una volta nella vita il mal di schiena? Probabilmente sono davvero in pochi a non averlo sofferto. Succede invece frequentemente di dover far fronte al dolore che si diffonde da un punto della colonna su tutta la schiena, o di essere ‘vittime’ del famigerato ‘colpo della strega’ o, ancora, di avvertire un dolore persistente alla colonna soprattutto al mattino, quando dopo il risveglio, si iniziano a muovere i primi passi per camminare.
Perché abbiamo mal di schiena? In questo articolo non approfondiamo tutte le possibili patologie correlate, ma abbiamo rivolto questa e altre domande al dott. Alderino Dalla Pria, Responsabile delle Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia e di Terapia Fisica e Riabilitazione Specialistica della Clinica Polispecialistica San Carlo, per comprendere la casistica più comune. Puoi anche ascoltare e vedere il video dell’intervista al dott. Dalla Pria cliccando qui.
“Quando il dolore non è causato da un evento traumatico (una caduta, un incidente o un episodio accidentale di qualsiasi genere) o non è una diretta conseguenza di altre patologie di natura neuropatica, in molti casi può essere originato dalla riduzione di spessore dei nostri dischi intervertebrali”.
Perché i dischi della schiena perdono spessore?
“Il passare degli anni spesso coincide con un graduale processo di disidratazione all’interno degli stessi dischi intervertebrali: si riduce, cioè, il contenuto d’acqua che costituisce il nucleo centrale del disco che svolge l’importante funzione di ammortizzatore. La mancanza di spessore fa sì che le vertebre si tocchino tra di loro e lo ‘strofinamento’ consuma la cartilagine che le riveste fino a formare l’artrosi vertebrale”.
Il fattore tempo: quanto influisce l’età?
“Questi processi iniziano molto precocemente, soprattutto se associati a una scoliosi dell’età giovanile mai curata o a una cifosi pre-esistente. Il fattore tempo è condizionato anche dalla presenza di microtraumi costanti (dovuti ad esempio a determinate pratiche sportive o professionali), sovrappeso, sedentarietà o errate posture. Solitamente, in molti casi, si avvertono i sintomi che appunto causano il ‘mal di schiena’ già intorno ai 50/60 anni per entrambi i sessi. Statisticamente li riscontrano maggiormente le donne, in particolare se è presente anche una componente osteopernica-osteoporotica dovuta alla menopausa”.
La tendenza al non-movimento non è una soluzione: perché?
“Quando accusiamo dolore alla schiena è naturale tendere a muoverci poco o, addirittura, a limitarci a svolgere solo i movimenti indispensabili. E proprio questa tendenza al non-movimento contribuisce a sua volta a far andare in sofferenza i muscoli della nostra colonna, perché si atrofizzano. Tutto ciò riduce ulteriormente la capacità di stare in piedi senza dolore”.
Perché rivolgersi allo specialista.
“E’ importante individuare le cause e la patologia da cui deriva il ‘mal di schiena’ rivolgendosi a uno specialista che, dopo la valutazione obiettiva, potrebbe richiedere esami radiologici (radiografie, risonanze magnetiche, scintigrafie ossee e altro) per localizzare la problematica e accertare la riduzione di spessore dei dischi intervertebrali. Esclusa la necessità del ricorso all’intervento chirurgico (riservata a un numero davvero esiguo di casi), viene curata farmacologicamente la fase acuta (antinfiammatori e/o antidolorifici) e poi possono essere prescritte terapie fisiche strumentali (come tens, tecar laser o ultrasuoni e altro) associate a sedute fisioterapiche”.
Quando terapie e cure non risolvono il problema?
“Quando il ‘danno è fatto’ non possiamo tornare indietro con gli anni: se il disco si è disidratato ed ha perso spessore bisogna adottare una strategia ‘conservativa’ che non può essere continuare ad assumere farmaci che a lungo creano numerosi effetti collaterali senza risolvere il problema, né sottoporsi continuamente a terapie strumentali. Meglio allora rivedere il proprio stile di vita, correggere abitudini posturali, regolarizzare il peso nei casi di obesità o sovrappeso, svolgere in maniera regolare esercizi fisici specifici seguendo con attenzione i consigli degli specialisti”.
Perché la ginnastica può aiutarci a non avere mal di schiena?
“Rinforzando la muscolatura paravertebrale possiamo riuscire a migliorare il tono e la forza muscolare lungo tutta la colonna. L’esercizio fisico svolto regolarmente ci aiuta inoltre ad ottenere anche una buona risoluzione dei problemi posturali e il rallentamento dei processi artrosici. Tutto ciò si ottiene con la ginnastica segmentaria di potenziamento della muscolatura della colonna, ma è ugualmente importante che questa ginnastica, che è allo stesso tempo riabilitativa e curativa, sia eseguita su indicazione di professionisti esperti e qualificati. Per questo è importante che la ginnastica sia prescritta dallo stesso medico specialista che individua la patologia della colonna e fornisce le corrette indicazioni sugli esercizi da eseguire”.
I corsi di Ginnastica per la Colonna in Clinica Polispecialistica San Carlo
I corsi di Ginnastica per la Colonna prevedono due sedute settimanali, programmate solitamente al mattino, e si tengono presso una delle palestre attrezzate all’interno di Clinica Polispecialistica San Carlo (qui puoi scaricare il pieghevole sui corsi di Ginnastica per la Colonna).
Per info e prenotazioni, rivolgersi direttamente al Centro Fisioterapico ai seguenti contatti: telefono 02.99038230 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 17), email dh-fisio@clinicasancarlo.it.
